NEL 2020 LA PRESSIONE FISCALE +0,7  ANCHE SE IL PIL CROLLA -8,9. RIPRESA DA HARD ECONOMY

NEL 2020 LA PRESSIONE FISCALE +0,7  ANCHE SE IL PIL CROLLA -8,9. RIPRESA DA HARD ECONOMY

Nel 2020 la pressione fiscale complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) è risultata pari al 43,1%, in aumento rispetto all’anno precedente (42,4%). Lo rileva l’Istat spiegando che il dato è legato alla minore flessione delle entrate fiscali e contributive (-6,4%) rispetto a quella del

Nel 2020 la pressione fiscale complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) è risultata pari al 43,1%, in aumento rispetto all’anno precedente (42,4%). Lo rileva l’Istat spiegando che il dato è legato alla minore flessione delle entrate fiscali e contributive (-6,4%) rispetto a quella del Pil a prezzi correnti (diminuito del 7,8%)

Nel 2020 il Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 1.651.595 milioni di euro correnti, con una caduta del 7,8% rispetto all’anno precedente. In volume il Pil è diminuito dell’8,9%.

Il valore aggiunto ha registrato cali in volume in tutti i settori: -6,0% nell’agricoltura, silvicoltura e pesca, -11,1% nell’industria in senso stretto, -6,3% nelle costruzioni e -8,1% nelle attività dei servizi.

Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) misurato in rapporto al Pil, è stato pari a -6,0% (+1,8% nel 2019).

Lo ha reso noto l’ISTAT.

Cenni di ripresa invece vengono dall’economia dura, dall’hard economy, Edilizia e manifattura per l’anno in corso e quel che ne resta

Il recupero dovrebbe arrivare principalmente da due fattori: le ristrutturazioni di chi deciderà di sfruttare l’Eco bonus e i cantieri pubblici che dovrebbero essere aperti quest’anno.

Per quel che riguarda il manifatturiero indice elaborato da IHS Markit, che rappresenta le condizioni generali del settore ha raggiunto infatti a gennaio i 55,1 punti, il valore maggiore degli ultimi 34 mesi (a dicembre era già in territorio positivo con 52,8). Le aziende dunque sono ottimiste sull’attività dei prossimi 12 mesi, attribuendo le previsioni positive alla speranza di una fine rapida delle restrizioni anti Covid-19 e ad una forte ripresa economica.

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